I quadri per impianti industriali sono il ponte tra l’uomo e l’energia e, nella pratica, sono quella della parte dell’impianto che alimenta macchinari e apparecchi che devono essere operativi in azienda.
Di base, i quadri elettrici per impianti industriali si dividono in due grandi tipologie:
- Quadri elettrici di distribuzione: opere che smistano l’energia elettrica verso le diverse infrastrutture dell’industria. Sono costituiti da armadi al cui interno vengono eseguite le configurazioni richieste dall’impresa.
- Quadri elettrici per automazione: in questi quadri ci sono i dispositivi di manovra e protezione, ma possono anche contenerne altri quali, ad esempio: la segnalazione, il controllo, gli azionamenti, gli inverter, i relè di sicurezza, i pannelli per gli operatori e diverse pulsantiere che – di solito – vengono posizionate sulla parte anteriore dei quadri.
Questa è una panoramica, ma per capire al meglio cosa sono e come funzionano i quadri per impianti industriali, oggi rispondiamo a tre domande comuni sul settore.
Cos’è un impianto elettrico industriale?
Per rispondere a questa domanda ‘stacchiamoci’ un attimo dai quadri elettrici e andiamo più sul generale.
L’impianto elettrico industriale serve, infatti, per far funzionare i macchinari e i dispositivi che devono essere operativi in un’azienda.
Naturalmente, l’impianto deve essere fatto a regola d’arte e seguire scrupolosamente le normative di riferimento per essere funzionale e sicuro.
Ogni impianto elettrico varia a seconda di molteplici fattori, ma ci sono degli elementi comuni che lo compongono:
- I tubi e i cavi, che devono essere realizzati in materiali specifici, di dimensioni specifiche e posizionati in luoghi adeguati.
- Le cassette di derivazione, che servono quando bisogna diramare i cavi verso direzioni opposte o, se lo richiedono, le dimensioni dei tubi
- I quadri, le prese e le spine: sui quadri elettrici abbiamo molto da dire 🙂 mentre le prese e le spine sono componenti noti di ogni impianto elettrico.
Un accenno alle normative, su cui si basano le opere di impiantistica industriale e che determinano la scelta dei materiali, delle posizioni, delle dimensioni e, naturalmente, delle lavorazioni.
In questo caso, le norme principali di riferimento per gli impianti elettrici sono la CEI 64-8, la legge 186/68 sull’esecuzione a regola d’arte degli impianti, il DL 81/08 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il DL 37/08 sulle norme per la sicurezza degli impianti e la legge 791/77 sulla responsabilità del costruttore.
Come è composto un quadro elettrico industriale?
Un quadro industriale è solitamente costituito da un contenitore con adeguato grado di protezione, di materiale più indicato per l’applicazione e con dimensioni variabili in base alla quantità di componenti al suo interno e alle loro dimensioni.
All’interno dell’armadio elettrico c’è un vero e proprio ‘mondo’, che abbiamo descritto in questo articolo dedicato ai componenti dei quadri elettrici.
Quadri per impianti industriali: quali sono le norme di legge in vigore attualmente?
Un’ultima domanda sui quadri per impianti industriali interessa le normative di riferimento.
Come per l’impianto elettrico, anche i quadri seguono specifiche norme e leggi che hanno lo scopo di:
- Guidare la progettazione, la realizzazione e l’installazione delle opere
- Garantire la sicurezza di chi le utilizza e degli ambienti dove sono posizionate
- Promuoverne la funzionalità, le performance e la durata nel corso del tempo
Di base, la norma principale sui quadri elettrici industriali è la CEI EN 61439.
Poi ci sono altre norme in vigore quali la CEI 23-51 e la Norma CEI EN 60204-1.
Va quindi considerata la legge 186/68 sul concetto di ‘regola d’arte’.
Infine, il Dm 37/08 sulle norme per la sicurezza degli impianti, il DL 81/08, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e la legge 791/77 in merito alla responsabilità del costruttore.
Oggi abbiamo fatto una panoramica sui quadri per impianti industriali rispondendo a tre delle più comuni domande sul settore.
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